MOZIONE DI CARLO BERRA,
CANDIDATO ALLA SEGRETERIA PROVINCIALE FEDERAZIONE DI PIACENZA
Le emergenze sanitarie, economiche, sociali, ambientali e democratiche evidenziano il “guasto” del mondo e le moderne contraddizioni della nostra società.
Siamo chiamati a raccogliere le nuove sfide combattendo le tentazioni minimaliste e quelle apocalittiche.
Questa crisi è l’esito del fallimento del liberismo che si è imposto negli ultimi trent’anni come unica ricetta (così si è presentato) per promuovere nuovo sviluppo e nuovo progresso.
Dobbiamo ricominciare senza azzerare il passato nella prospettiva di costruire un nuovo mondo, una nova società, un nuovo umanesimo facendo leva su due fattori
non separabili: visione e concretezza, utopia e pragmatismo.
Per questo è indispensabile elaborare una piattaforma progressista i cui contenuti fondamentali sono:
- Sostenibilità ambientale;
- Solidarietà, coesione sociale;
- Democrazia partecipativa.
Traduciamo queste linee guida nel nostro territorio che è stato caratterizzato da significativi cambiamenti, in parte subiti e in parte accompagnati in un recente passato anche dall’azione di governo di centrosinistra.
In primis dobbiamo rinnovare la nostra cultura di governo in alternativa alla logica immobilista e conservatrice del centrodestra. In secondo luogo dobbiamo costruire un partito e una rete democratica che sappia sintonizzarsi con la società e con le persone. Non esiste una sinistra democratica che non sia popolare.
Il popolo che ben conosciamo è aspro, disorientato, arrabbiato, sofferente e in parte rassegnato. Questo popolo va “attraversato”.
Costruire oggi il soggetto della sinistra e dei democratici è dunque la priorità. Per questo condivido appieno quanto sottolineato dal Segretario Luigi Tosiani circa la necessità di ridare centralità ai circoli del Partito Democratico e ciò può avvenire solo se il PD torna ad essere il soggetto politico della prossimità, capace, appunto, di attraversare la realtà. Il centrodestra cavalca con il populismo il disagio di ampi strati di società, difficoltà acuite dalla pandemia e dai problemi insorti di conseguenza; noi dobbiamo saper intercettare il disagio – che non attraversa solo i cosiddetti "ultimi" – , dobbiamo essere capaci di avviare relazioni di dialogo e trovare soluzioni.
Dobbiamo costruire una nuova classe dirigente a partire da alcuni cardini dentro al grande paradigma definito “ambiente”: giovani, donne, saperi, lavoro, sviluppo.
Su questi elementi chiave dobbiamo chiamare a raccolta più iscritti e mettere in atto una maggiore e più efficace capacità di coinvolgimento degli stessi.
Il Partito Democratico che vi propongo produce idee e individua percorsi per realizzarle; sa ritrovare capillarità organizzativa e capacità di iniziativa sul territorio, (anche a partire dalle feste, ripensate per renderle più attuali); sa trovare le strade per autofinanziarsi.
Il Partito Democratico che ho in testa fa sintesi delle sue complessità culturali spostando in alto il livello del dibattito, non si isola ma si pone in sinergia dentro a coalizioni ampie, politiche e civiche il cui collante deve essere la costruzione di proposte per il miglior governo del territorio, per restituire qualità della vita ai cittadini, esattamente come proposto dal nostro Segretario regionale.
Credo di essere chiamato a svolgere il ruolo di persona che accompagna a superare l’attuale critica situazione ricreando condizioni di maggior respiro e partecipazione. Posso farlo solo se ciascuno mi darà una mano, a partire da una squadra che riassuma un mix di esperienza, entusiasmo ed energia. Voglio contribuire a far crescere nuove leve (giovani, meno giovani) cui consegnare il partito per farlo volare.
La sinistra e il centrosinistra hanno bisogno di noi, anche qui a Piacenza. E noi ci siamo.
Piacenza, febbraio 2022
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