La pandemia vista dalle donne: Nadia Maffini
Oggi ci porta la sua testimonianza Nadia Maffini, sanitario:
È stato un uragano.
Da quella domenica 23 febbraio in cui siamo entrati al lavoro senza sapere cosa aspettarci e siamo stati sommersi dai tamponi molecolari che, fino ad allora, conoscevamo come ipotesi di scuola.
Dal giorno in cui abbiamo svuotato la biblioteca per ampliare il laboratorio.
Dal giorno in cui è stato chiesto di coprire i turni h 24 e a casa tante avevano bambini, ragazzi e genitori anziani.
Dal giorno in cui abbiamo capito che rappresentavamo un rischio per i figli ed i genitori ed abbiamo deciso di non tornare a casa.
Dal giorno in cui la quantità di lavoro ed impegno emotivo ci hanno sommerso.
Poi il vento si è chetato, abbiamo cercato di rimettere insieme cocci di professionalità e di famiglia, abbiamo cercato di ricostruire una normalità nuova.
Ma il vento è tornato a soffiare forte e noi siamo stanche.