La pandemia vista dalle donne: Costanza De Poli
Costanza De Poli è una giovane studentessa, parte dei Giovani Democratici Piacenza, che oggi ci porta la sua testimonianza:
L’ultimo anno per me è stato strano. Come studentessa mi sono trovata ad avere paura per me e chi mi stava intorno, mi sono sentita parte di una grande comunità che stava collaborando per uscire da una situazione inedita, ma ho anche avvertito il peso del giudizio degli adulti, che spesso non hanno risparmiato toni critici nei confronti della mia generazione.
Mi sono ritrovata a stravolgere la mia quotidianità, a rinunciare a componenti importanti della mia vita, come la socializzazione, il contatto fisico, le esperienze di aggregazione sociale.
Tutto questo non ha reso più facile il mio rapporto con la scuola: ho sviluppato una condizione di disagio verso lo studio, che mi porta ad essere demotivata e stanca, nonostante si avverta il tentativo anche degli insegnanti di coinvolgerci e spronarci a dare il meglio di noi.
In questa situazione negativa, emerge però qualcosa di positivo: l’isolamento forzato e il distanziamento sociale mi hanno permesso di crescere e, in alcuni casi, di prendere coscienza di ciò che mi piace e non mi piace, nell’ottica della mia vita dopo gli studi. L’uso forzato della tecnologia in qualche modo mi ha aiutato a entrare in contatto con realtà che altrimenti non avrei conosciuto, attraverso esperienze online e conferenze, per esempio.
L’ultimo anno ha sicuramente messo alla prova anche noi studenti, costringendoci a crescere, a dimostrarci flessibili e pazienti difronte ad un mondo che con difficoltà stava tentando di rialzarsi da una crisi sanitaria senza precedenti, accettando di venire a conoscenza della chiusura e apertura delle scuole con brevissimo preavviso, riprogrammando, di fatto, la nostra vita in base alle decisioni del governo.